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Birra artigianale o industriale quale scegliere?

    Quando ci viene offerta una birra, sappiamo già cosa scegliere tra una birra artigianale o una industriale? Qual’è la scelta migliore?

    In realtà non esiste una scelta giusta e una sbagliata nel preferire una birra industriale piuttosto che una artigianale, perchè molto dipende dai gusti, dalle abitudini e perchè no, anche dal budget a disposizione.

    E’ però vero, che per poter prediligere l’una o l’altra, bisogna conoscerne le differenze sostanziali che ne determinano le caratteristiche fondamentali.

    Differenze tra birra artigianale e birra industriale

    Prima di tutto va detto che la “birra artigianale” è tutelata dalla legge dall’art.35 del DDL S 1328-B, che definisce appunto tale una birra  “prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione” .

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    Cosa vuol dire?

    La pastorizzazione è un processo termico che tramite il vapore, porta la birra alla temperatura di 60 gradi per 20-30 minuti, ed insieme al microfiltraggio, concorre a depurare la bevanda da eventuali microrganismi e batteri rendendo la birra integralmente ricca di lieviti e sostanze in sospensione.

    Ecco perchè la birra artigianale è anche detta “birra cruda“, alla quale non vengono neanche aggiunti conservanti o  trattamenti, proprio per non alterare gusto e proprietà organolettiche tipiche di questo prodotto.

    Proprio per l’assenza di questo processo di pastorizzazione e quindi di conservazione, la birra artigianale viene prodotta in piccole quantità da birrifici indipendenti, che di solito non superano i 200.000 ettolitri, e conservata in fretta a bassa temperatura.

    Inoltre essendo “cruda”, priva di conservanti, il suo consumo è spesso fatto negli stessi microbirrifici o nei pub o ristoranti della zona di produzione, perchè non possono affrontare lunghi viaggi che rovinerebbero irrimediabilmente il prodotto.

    Altro elemento importante che differenzia la birra artigianale da quella industriale, è l’alta qualità degli ingredienti di solito di natura “locale” che ne fanno una specificità del territorio.
    Cosa diversa invece per quelle industriali, che non sono solo soggette ai processi di conservazione visti pocanzi, che ne consentono la vendita in qualunque posto nel mondo, ma spesso vengono realizzate con l’uso di surrogati di mais e orzo per aumentarne la resa a discapito poi della qualità o del gusto.

    Così, l’assenza di conservanti, l’uso di materie prime pregiate, la quantità ridotta, i tempi di conservazione ridotti ed il gusto ricercato, incidono inevitabilmente anche sul prezzo di acquisto, che sarà sicuramente più alto della miglior birra industriale sul mercato.

    Comprare birra al supermercato è sbagliato?

    No, non è sbagliato. Le birre che troviamo nei supermercati di zona, o nei pub piuttosto che al ristorante  non sono cattive, o di scarsa qualità, tutt’altro. La loro produzione è sempre eseguita a norma e con tutti i controlli del caso, ma certamente non ci dobbiamo aspettare la stessa qualità di prodotto. Parliamo infatti di prodotto industriale, dallo stesso sapore, sia che venga acquistata al bar o al supermercato, o che venga bevuta tra una settimana o tra un anno, in bottiglia o alla spina.

    Però, quando al ristorante o al pub vi viene proposta una birra artigianale, chiedetene prima la provenienza e poi  sta a voi la scelta, del resto è tutta una questione di gusti e curiosità .

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